giovedì 26 giugno 2014

NULLA AVVIENE PER CASO - #4



Era completamente assorto. I dribbling del calciatore brasiliano alla tv erano ipnotici.
Tony si stava godendo i campionati del mondo in quel sudicio baretto del porto, dove era certo di essere l'unico cliente della serata. Era domenica sera e le navi mercantile non avrebbero attaccato prima di martedì, portandosi dietro inevitabili fiotti di di marinai delle etnie più varie.
In verità però Tony non era solo. Al gol del raddoppio brasiliano una voce femminile festante attirò la sua attenzione. Come non voltarsi? Fece l'errore più grande della serata. S'incanto di fronte a quella bellezza angelica avvolta in una magliettina attillata color verde oro. Non aveva mai visto tanto splendore in una ragazza e non sapeva come schiodare il suo sguardo, seppur furtivo, dalle curve della creatura carioca. Improvvisamente la partita non fu più di interesse per Tony e il fidanzato della giovane se ne accorse.
Tony tornò in sé, abbandonando i ricordi di quella sera vissuta mesi prima. Il suo migliore amico stava lottando contro la morte, dopo essersi reciso a fondo le vene, segandosi i polsi fino ai tendini, con un coltello a seghetto per il pane. Nonostante la situazione Tony non riusciva a scacciare via i pensieri di quella serata. Forse il ricordo e la sensazione del dolore all'occhio in cui lo colpì il ragazzo della fanciulla, e che lo costrinse alle cure di quello stesso pronto soccorso, erano ancora vivi in lui. Forse il desiderio di avere una bella donna tutta per sé, anche solo per una notte, si era riacceso prepotentemente in lui. Forse era anche lecito, dopo aver passato una serata a parlare e a ridere in compagnia di una bellissima lesbica. Intoccabile. Che peccato.
Una voce familiare lo distolse dai suoi pensieri. Si voltò.
La dottoressa era portatrice di notizie. Ma a Tony, in verità, poco importavano. Anzi, forse non importavano affatto. Preferì incantarsi nuovamente "di fronte a cotanta bellezza". Ed era anche sola. Sì, era lei.
L'angelo carioca era lì.

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